L’Amore è la faccenda che più preme a ciascuno di noi. E, a volte non lo focalizziamo, l’Amore è tutto quello che facciamo ed esistiamo. E’ tutto importante nella vita di ciascun essere: la propria soddisfazione è fondamentale e a ruota la professione (che vuol dire indipendenza), le amicizie, i rapporti interpersonali e naturalmente una buona relazione di coppia. Chissà perchè quando si parla di “amore” spesso ci si riferisce per automatismo a quest’ultima situazione. Forse perchè è quella su cui investiamo più ascolto/desiderio/immaginazioni/emozioni… e bisogni.
Si può avere tutto e tutto al meglio? Sì, magari a fasi alternate, come ogni vita che vive davvero, propone. Perchè a volte le relazioni non saranno esattamente come vorremmo, capiterà di sperimentare momenti di sconforto e incomprensioni, ma se davvero siamo consapevoli che Amore è in tutto ciò che esistiamo avremo il lavoro e la carriera su cui spostare l’energia e la creatività. Viceversa quando la professione potesse riservarci momenti down, le relazioni e l’affettività ci sosterranno nel nostro viaggio terrestre con tutto il loro calore e le loro certezze. Tutto è necessario per un buon Viaggio nel tempo dell’adesso ma tutto deve essere vissuto come una danza, una festa e dobbiamo mettere in modo le cose perche così sia.
Quando siamo allineati alla più onesta e aperta fluidità ci aspettiamo, e facciamo bene, sempre e solo il meglio, ma questa speranza a volte sconfina con logoranti aspettative e queste sono spesso sinonimo di bisogno. Ma bisogno può essere ancora letto in due dimensioni molto diverse, come “necessità” o “opportunità”. Sta sempre e solo a noi la scelta di indirizzare i nostri desideri e le nostre creazioni nella maniera più utile e meno dolorosa possibile.
Sembra facile e soprattutto sembra comprensibile da tutti e attuabile da molti. E allora perchè c’è ancora tanto dolore quando si parla e si condivide il vissuto che stiamo portando avanti? Perchè molti anche quando raccontano “tutto bene o non c’è male” c’è sempre uno o una serie di “ma e però”?
Modalità donna versione base, ovvero lagna verso bisogno:
“Andrebbe tutto bene ma lui esce sempre troppo con i suoi amici!”, “Però non si ricorda mai del mio compleanno e di nessuna ricorrenza”, “E’ una buona relazione ma c’è sempre prima il calcetto, la palestra o i suoi figli”. Però, ma, però…
Modalità principessa autosufficiente:
“Va tutto bene e ho anche parecchi momenti per me, lui per fortuna non ha abbandonato i suoi amici, come io non ho intenzione di fare con i miei”, “Gli uomini sono pianeti a parte, daltronde ci piacciono proprio per questo! Ma io come tutte le donne uso strategia! Al mio ultimo compleanno ho organizzato una seratina a sorpresa con i suoi piatti preferiti e solo all’ultimo gli ho detto perchè… Il giorno dopo mi sono arrivate rose rosse con un biglietto di amorevoli scuse perchè si era al solito dimenticato… e, da buona regina che sono, mi sono anche fatta promettere un week end noi due da soli per rimediare in pieno!”
“E’ un uomo indipendente, proprio come me! Mantiene le sue abitudini come piace fare anche a me, cura il suo corpo, e questo mi piace davvero molto!, e lo stimo perchè trova anche il tempo di coltivare il rapporto con i figli (del suo precedente matrimonio)”.
Ecco l’opportunità che prende il posto della “necessità”. Necessità di controllo, di esprimere aspettative in modo soffocante, di dirigere i tempi e i modi della relazione, di non essere mai contente (perchè di solito siamo noi donne ad aver queste malate visioni, se un uomo si riconosce in questo è decisamente più grave!), di non fluire con amorevole libertà nell’esistenza.
Perchè il “bisogno” non ci fa vedere l’insieme ma la personale interpretazione della realtà dove il famoso “fluire” si limita a quello che funziona nell’ottica personale (nostra) impedendoci la gioia, la comprensione e di approfittare di tutta la libertà che possiamo donare e ricevere per fare di ogni nostro momento di vita una festa dell’Amore concentrandosi esclusivamente su tutto il buono che c’è.