Anno Nuovo

Entrare nel profondo di Sè. Per me il nuovo è questo. E’ quello spazio-tempo che a volte ci ha fatto paura e altre ci ha intimidito, e altrettanto è quella realtà che ci toglie il fiato per l’essenza di verità che siamo in quei momenti.

Perchè se è vero che i primi due stati d’animo hanno scavato e perdurato in molti di noi per molto tempo, condizionandoci su molti livelli, l’essere vera verità a se stessi, nel reciproco rispetto di una più che percepita unicità con il Tutto, riusciamo a riconoscerla come il nostro stato naturale.

Più la agevoliamo e più ci accordiamo, e ci accade in modo sempre più naturale, più accogliamo in noi la sostanza dello stato di Luce che da tempo sappiamo essere noi stessi. Siamo sempre più quella presente sensazione di essere quell’ipotetico Tutto che all’inizio ci incuteva soggezione e anche ci impauriva.

Quell’essenza si è così ampliata che è diventata noi e come uno abbiamo compreso che era finalmente il momento di lasciarci condurre da chi sa perchè siamo qui. Qualcuno, noi, ha deciso di essere davvero il totale “mi fido, Fai Tu!” E così possiamo mollare la presa riscoprendoci sciamani nel coordinare i vari piani di esistenza, per ciò che ci compete, del nostro viaggio terrestre.

E quindi possiamo e riusciamo a essere nuovi, in questo nuovo continuo, che è sancito dal ritmo circolare della Natura, dimensione che ci porta l’esempio più fulgido e vivo di continuità, fiducia e allineamento.

Questa fase dell’anno è preziosa e, nella sua ciclica chiusura, ci dimostra ogni volta che spogliarci esteriormente non vuol dire morire, perdere o perdersi, ma semplicemente assecondare un ritmo di risposo e quiete per dar modo alla nostra verità, alle nostre radici, di nutrirsi in profondità e silenzio, senza disperdere inutili energie, ma concentrando l’essenza della vita in un apparente e pulsante letargo rigeneratore.

L’espressione natale in questo contesto ci riporta non più a pacchetti sfavillanti, spesso obbligati da uno scambio sociale frettoloso, e non solo all’emozione commossa di sentirci più un po’ più ‘buoni’, ma va ad espandere il suo significato viscerale di rinascita costante, oltre ogni nostra resistenza, mentre questa ennesima gestazione ci predispone a fare spazio al nuovo.

Un nuovo anno tutto da immaginare e da inventare. Da desiderare con la spalancata sorpresa del nostro cuore bambino, che solo durante una plateale svolta riesce ad avere la spinta di riportarsi gioiosamente in un nuovo inizio immacolato.

Tornando alla natura, e non possiamo farne a meno perchè siamo la natura, sappiamo che quasi tutte le piante si dovrebbero potare durante il riposo vegetativo, l’inverno. Questa accortezza dà loro modo di ridurre la perdita di linfa dai tagli e rimarginare più in fretta la ferita, di essere maggiormente protette dalle potenziali infezioni degli insetti dannosi e di non essere attaccate da batteri funginei. E, non ultimo, possiamo vedere più facilmente la struttura della pianta e l’impatto che la rimondatura può avere sulla sua forma.

Teniamo sempre presente che pur se esistono piante i cui rami morti, malati o danneggiati possono essere rimossi in qualsiasi periodo dell’anno senza comprometterne lo stato di sviluppo e la salute, questo è il momento migliore per fare pulizia e predisporsi al nuovo.

Pertanto per poter accedere pienamente a questo nuovo apprestiamoci, come i nostri fratelli vegetali, a lasciar andare tutto il vecchio che non ci serve più, che non siamo più, che ha esaurito il suo senso e ne ha concluso l’esperienza. Quell’ormai inutile, che non solo non ci nutre più, ma ci appesantisce e impedisce la circolazione della linfa fresca che sta preparandosi interiormente a nutrire le nostre prossime gemme in previsione della vicina esplosione primaverile.

Questa pulizia, che appena lasciamo andare e fluiamo connessi al tutto sarà automatica e indolore perchè il vero blocco è la paura del cambiamento, toccherà in modo naturale tutti i settori della nostra esistenza, portandoci a rivedere tutto ciò che di noi è ormai vecchio, statico e stanco, in pratica non solo inutile ma dannoso e stagnante.

Quindi i propositi più efficaci, diverranno manifesti appena terremo al presente l’amore per noi e il rispetto per la nostra missione in questa incarnazione. Senza sforzo comprenderemo una volta di più che avere buone relazioni, coerenti con ciò che siamo e sentiamo, è fondamentale per la qualità e la salute della nostra esistenza. Indossando il coraggio di chiudere quei rapporti che non sono più in sintonia con ciò che siamo adesso, ci permetteremo l’apertura di relazioni più consone, portandoci a generare gioiosa energia invece di disperderla in ormai inutili e sofferenti conflitti. Ci sarà chiaro e di grande respiro che ciò che siamo in ogni istante porta a noi similitudine e, meraviglia!, sperimenteremo come non mai che l’amore attrae amore.

E così avremo il coraggio di voltare pagina e se pur avessimo un iniziale timore di perdere tutto ci accorgeremo che quel tutto è l’acquisizione di un’immensa esperienza su tutti i livelli, e che potremo ampliarci in direzioni più corrispondenti al nostro adesso semplicemente uscendo dal pensiero della paura ed entrando in quello della possibilità potenziale e da qui ci troveremo nella creazione in assecondamento divino.

In questa visione riusciremo a non addolorarci per ciò che credevamo nostro, bensì a mettere tutto a disposizione di un disegno più ampio e più generoso, e che solo ripartire da zero sarà l’unica possibilità per ottenere molto più di quello che ci sembrava di aver perduto.

“Un’incarnazione, amata, che giunge veramente verso l’essere quello che sei, l’essere soprattutto, amata, quello che porti e quello che insegni. Ora senti veramente di averne la profondità, di averne veramente tutta l’opportunità, di essere libera innanzitutto, e di poterlo manifestare.

Lo hai ricevuto grazie a molte esperienze, tante tante esperienze di altre esistenze questo è certo, ma in questa vita, amata, hai incontrato veramente, quell’unione, quell’intensità e quella profondità che ti portano, ad avere questa profondità e questa consapevolezza che è parte di te. Che è parte veramente di qualcosa che, anche come donna, amata, stai veramente recuperando.

La tua infanzia non è stata facile, non è stata semplice, hai sempre vissuto in queste in due dimensioni parallelamente, per te sia una che l’altra sono esistenti contemporaneamente. A volte lo so che tutto questo amata crea confusione, però ti guido, ti guidiamo, e tu lo senti, e tu lo sai. Sai che vi è amata, tutta questa grande e intensa profondità che dentro e intorno a te porta veramente questa grande e intensa manifestazione per quello che sei, per quello che vivi, per le scelte amata che hai compiuto, e per quello che compirai.”

Ricevuto da E. 1 dicembre 2014

Anno Nuovo ti accolgo con entusiasmo mentre ringrazio l’anno appena terminato per l’ennesima, generosa crescita che mi ha consentito.

Mi sento amata e sostenuta e so che la libertà è una scelta che non ha prezzo.
Più di sempre mi fido e mi affido.
Più di sempre sento la mia verità come giusta e corretta per me.
Tutto ciò che lascio è ormai sorpassato e so che porterà ancora e comunque grandi benefici a me e a chi mi circonda.
Il mio cuore è connesso all’immenso.
La mia fiducia è adolescente mentre la mia anima è sovrana e grata.
Il mio amore e la mia compassione per me e per ogni mio adesso sono rispettosi e sconfinati.
Assoluto è il mio stare adesso, nella profonda leggerezza del meglio per me.

Grazie!