In questa fine estate mi sono innamorata (anche 🙂 ) di Andrea Mingardi. In realtà lo sono da molto tempo a causa di due canzoni (d’amore) che ritengo definitive “Ti troverò” del 1986 e “Sogno” del 1993.
Questi due brani mi stendono per i testi, per la musica e naturalmente per la sua voce perchè cantate da qualcun altro che non si artiglia così al cuore e alla tensione emotiva di chi le accoglie avrebbero decisamente un altro senso. Definitive sono l’intensità e l’emozione che ascolto dopo ascolto (e le ho sentite parecchio perché quando mi piace qualcosa esagero, ne faccio indigestione) inalterate mi trasmettono da anni.
Malgrado io sia romagnola di adozione da quasi trent’anni la sua, di Mingardi, produzione dialettale l’ho sempre trascurata, quasi considerata un tradimento, una volta ero talmente sensibile e romantica che non riuscivo a concepire che dentro alle persone ci potesse essere l’universo. E che universo!
Mingardi è l’essenza della bolognesità sul pianeta, questo cantautore ha letteralmente fatto della sua città il centro del mondo. Una Bologna dotta e altrettanto grassa, raffinata e dissacrante della quale lui è un fiero, sensibile e instancabile figlio. E’ sinceramente adorato dai suoi concittadini che si rispecchiano nella sua verve, trascinati dalla sua passione e dalla sua generosità di cantattore, scrittore (autore di 4 libri) e straordinario show man che ha l’atteggiamento, la confidenza e i modi identici a quelli che potrebbe avere il tuo miglior amico.
Mi colpisce sempre quando, in quel parlare di lui che si fa tra comuni mortali ma anche affermazione di qualche musicista, esce sempre la considerazione che è un artista che non ha avuto la visibilità e la celebrità che la sua voce e la sua imponenza avrebbero meritato.
In realtà è perché, io per prima, non si è approfondito il percorso che questo personaggio traboccante di energia ha compiuto, una vita consacrata alla musica, all’entusiasmo e alla gioia di condividere con i suoi seguaci grandi emozioni in scambio di reciproca vitalità.
Già l’emozione di vedere un orchestra mi fa battere il cuore a duemila, ma è proprio un’emozione perché è una cosa bella e le cose belle fanno battere il cuore, è una delle forme della felicità la musica […] Guardate la bellezza [rivolgendosi all’orchestra], la musica fa bene, è una cosa proprio che cura, coma la farmacia, invece d’andare in farmacia uno va in un orchestra, prende uno strumento, un motivo, una nota e guarisce da tutte le malattie.
Roberto Benigni
Dopo aver partecipato tre giorni fa al “Dancing Party” di Bologna ho fatto una ricerca di tutto ciò che Mingardi ha creato e devo ammettere che mi sono persa tanta roba, non sto a scrivere cosa e quanta perchè la faccenda è davvero vasta e importante, e in rete si trova tutto.
Quello che più mi ha colpito in questa serata, dove mi aspettavo molto ma ho ricevuto di più, è stata l’idea di festa e di comunicazione, non il classico concerto con l’artista sul palco e il pubblico adorante al suo posto, come l’emozionante concerto di Sting che abbiamo applaudito a Cattolica il mese scorso, la sensazione era di essere un unico corpo con e nello spettacolo dall’inizio alla fine. Travolgente lui, altrettanto straordinaria la sua Rossoblues Brothers Band e strepitose le coriste.
(il video in conclusione evento è fatto col cellulare, qualità quel che si è potuto!)
Il concetto di questi eventi (che ha tenuto a Bologna, principalmente per i bolognesi rimasti in città, appuntamento ogni giovedì sera per tutta l’estate) secondo il pensiero di Mingardi:
“Il dancing è quel luogo dove la gente ritrova la gioia dal sapore retrò. Dancing Party sarà puro entertainment che, passando per tutte le mie canzoni, da quelle in dialetto a quelle blues, da quelle soul a quelle che ho portato a Sanremo, si trasformerà in una festa da ballo perché suoneremo i brani funky e R’n’B, quegli evergreen che sono anche le mie radici musicali”.
Andrea Mingardi non è un tipo nostalgico, però la musica delle radici gli piace un sacco, come del resto il ballo, re della socializzazione old school. Ed ecco che, per il giardino di Villa delle Rose e per “Quelli che… L’estate in città”, il musicista bolognese porta in scena quel sentimento spirituale e fisico del far festa spensierato, attraverso un repertorio di suoi classici e di evergreen altrui.
Anche Sandro, l’uomo con cui cammino la mia esistenza (non scrivo il mio compagno perchè la parola “mio” nei confronti di una persona soprattutto se vicinissima mi stona) è rimasto letteralmente entusiasta della serata visto anche che la musica è parte integrante della sua vita, essendo il bassista di Anima Blues, un’appassionata band blues rock che interpreta pezzi anni 60/70 con accordatura a 432 hz.
Il discorso che mi sta più cuore non è solo un’ode sviolinante (che festosamente è!) o una considerazione fatta nell’onda della mia soddisfazione emotiva ma di quanto sia importante, nella vita di ciascuno, il far posto alla passione e all’entusiasmo, nostro e altrui. A quanto sia carburante l’innamorarsi di situazioni e personaggi, di luoghi e momenti che ci danno piacere, energia e che coinvolgono gioiosamente la nostra attenzione. E di come sia sempre fondamentale coltivare e idratare l'”accorgerci” dell’io risonante che siamo dirigendo i nostri recettori e talenti al nutrimento e scambio di ciò che ci può far vivere al meglio, e possibilmente in allegria, ogni adesso.
Quindi come raccomanda Roberto Benigni:
Innamoratevi!
Se non vi innamorate è tutto morto, morto tutto è!
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia!
Sperperate l’allegria!
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza!
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità!
…questo è quello che dovete fare…
…per trasmettere la felicità, bisogna essere felici!
E per trasmettere il dolore bisogna essere felici!
Siate felici!”
Bello, bellissimo, entusiasmante, caldo, vibrante, ricco, felice , divertente e gioioso…..il tuo articolo. Mi piace tanto.
Paola https://www.youtube.com/watch?v=j0qQlw0t_HQ
<3
Capisco. Da sempre uso cantare a voce spiegata le mie canzoni preferite, anche adesso che la voce non è più quella di quando, ragazzo, cantavo in un complessino cosiddetto beat. Mi sono costruito dei cd, uno per ogni canzone, dove la stessa canzone viene ripetuta all’infinito. Blues (soprattutto John Lee Hooker) e i gruppi inglesi degli anni ’60 tipo i primi Stones, Animals, Them ecc.. Sono di un’altra generazione e i Police di Sting mi fanno orrore (scherzo!)
“La musica, l’arte che utilizza i suoni fisici organizzandoli, è uno dei veicoli attraverso cui l’essere umano risente l’eco della sua dimensione originaria e al tempo stesso un mezzo che, misteriosamente, può riconnetterlo alle sue radici”. Laris
<3
Davvero grazie infinite :-*
Altrettanto infinitamente :-*
La vita!
SI’!
Che dire….sull’ innamoramento o sull’innamorarsi ci sono fiumi e fiumi di testi, film, racconti,poesie, canzoni e ricerche scientifiche. La vera rivoluzione per me è stata aver iniziato ad innamorarmi di me. In principio tutto è accaduto inconsciamente,direi che è stato più istinto di sopravvivenza. Man a mano che il mio percorso di crescita personale è avanzato, proporzionalmente è cresciuto lo stupore, la gioia,la curiosità di vedermi e scoprirmi. Il viaggio verso me stessa è un percorso infinito che mi porta a innamorarmi di una canzone che mi viene dedicata, di una melodia che senti per strada, di due anziani che passeggiano ancora mano nella mano. Gioisco e mi nutro di tutto quelli che mi accade e che mi circoonda. Benedico le avversità, perché contengono sempre un dono e una lezione, benedico le difficoltà, perché mi danno la possibilità di godere e apprezzare le situazioni positive. BENEDICO il fatto di essere viva e in salute e che ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste nei momenti giusti, per vivere in pieno questa Vita che mi è stata offerta dall’Universo.
Infine onoro e benedico tutte le mie ombre, perché mi donano la possibilità di dirigermi verso la Luce.
Grazie a tutti
Francesca Casagrande Moretti
Amandomi, il primo passo per ri conoscemi, mi allineo alle tue parole Francesca, grazie!
Mi piace e condivido….bisogna innamorarsi e viveve la vita travolti dalla passione gioiosa di essere veramente nel cuore di ogni cosa e di tutto.. ..e stare con quello che c’e….
Stiamo “in”! Grazie Claudia
Ciao Silvia!!….
Penso che provare amore,entusiasmo….dunque vivere l’emozione e sentirla vibrare dentro di noi,è lo stato del benessere assoluto che ci permette di volare!!! 🙂
Ciao Daniela, affianco il tuo volo! Grazie grazie grazie :-*
Cara Silvia,
sono sempre stata innamorata della vita, fin da piccola ero nota per l’entusiasmo, l’allegria e la gioia che diffondevo. Mi ero forse persa quando nel mio cammino vi ho incontrati.
E’ trascorso del tempo da quando mi hanno parlato di Ho pono pono e, da quando ho iniziato a praticare con costanza, ho vissuto un “peggioramento” di mesi che non è mai riuscito a dissuadermi dal percorso intrapreso, ma mi ha fatto vivere momenti di penosa intensità in cui la paura attanagliava e distorceva le mie reazioni e la mia vita.
Non ho ceduto e, da qualche settimana, il mio cuore è nuovamente esploso nella gioia. Mi sento nuovamente e profondamente innamorata, innanzitutto di me, di tutto e di tutti quelli che mi circondano. Il fastidio che provo umanamente di fronte a atteggiamenti sgarbati o incivili (che prima mi faceva infuriare e mi rovinava le giornate) ora si dissolve con il mantra e lascia lo spazio a quello che, sempre e in ogni momento, c’è di meraviglioso intorno a noi.
Grazie a tutti voi, ai vostri strumenti di crescita e un grazie di cuore a te perchè, in particolare con il tuo “Cerchi d’oro”, mi stai aiutando a guarire.
Con amore
Luisa
dolcissima Luisa, il tuo nome per me è poesia, grazie grazie grazie di ogni parola che hai scritto <3