Da qualche mese ho deciso di alzarmi molto presto per andare a camminare. La sveglia è alle 5,30, mi alzo alle 5,45 e alle 6 sono fuori. Inizialmente lo facevo tutti i giorni presa da un entusiasmo urgente di dimostrarmi qualcosa, la rinnovata novità di guardare il mondo (e me stessa) da un’altra prospettiva mi faceva balzare dal letto, ora ho acquisito il ritmo delle 3 – 4 volte a settimana. E devo dire che qualche mattina lascio suonare la sveglia più volte indecisa se alzarmi o riaddormentarmi, cercando delle scuse valide per poter rimandare l'”impegno”.
Le poche volte che ho ceduto al richiamo suadente del materasso mi sono ritrovata (oltre che con meno energia durante la giornata) più che altro con una colpevole disistima verso la mia propensione naturale nel scegliere prima il piacere e poi il dovere. In realtà uscire a quell’ora è un miracolo di benessere e malgrado lo “sforzo” di mantenere le promesse che mi faccio, appena scendo in strada e mi incammino, con profondo piacere, verso la meta che scelgo diversa ogni giorno, mi rendo conto di quanto la mente si insinua subdola per destabilizzare le buone intenzioni e il vero potere che scegliamo o meno di mettere in atto.
Essere sola è meraviglioso, mi ricompatta e mi rende integra, fa sì che io possa godere senza distrazioni di quello che mi circonda. Ho la fortuna di abitare in una piccola città e con un giro totale di 5 – 7 chilometri al giorno riesco a passare dal centro alla campagna. Vedere il sorgere del sole, gli uccellini che non smettono un attimo di dialogare, la primavera inoltrata che incanta, i muscoli delle gambe che ringraziano, la mia mente che ringrazia me e il creatore di dettagli che esistono sempre ma si perdono nelle abitudini di vite poco attente e poco propense a goderne. Non faccio altro che camminare, godendo di me e dell’umanità ancora addormentata che fa risaltare tutta la bellezza e la magia che c’è ancora in questo pianeta perfetto.
Questa mattina è stato l’ennesimo miracolo. Soddisfazione a parte, solo per il fatto di farlo, (mi adoro per questo) a quell’ora, nel silenzio del mondo ancora dormiente, ci si accorge di dettagli che in altri momenti solo solo ricordi o dati di fatto teorici. Ho avuto un momento “d’estasi”. E’ come se fossi acceduta a un piano differente di me, una realtà allargata nelle immagini e nei suoni. Scendendo, mentre già ero nel ritorno, dallo stradone che mi riportava verso casa, fiorito di erba alta e papaveri, insetti e merli e lumache e odori di gelsomini e altri fiori selvaggi, ho avuto come un’allucinazione. Sentivo i rumori, miei dai miei passi a quello del mio k-way, al più sottile filo d’erba, come se io fossi il suono, i colori attorno pulsavano vividi e liquidi, il sole che dorava tutto generoso e instancabile. Sono entrata nella Grazia della dimensione senza confini tra me e il tutto.
E’ banale, è “inutile” condividerlo, irraccontabile perchè bisogna provarlo, impossibile rendere la vastezza e la totalità di questo stato. Ognuno di noi ha provato almeno un momento magico in cui si è sentito Uno, e desidera profondamente che si riproponga questo dono in cui tutto respira assieme in un unico organismo. Stamattina la mia gratitudine, come quando accade sempre felicemente incredula, per le tante meraviglie sempre a disposizione, offerte a chiunque le voglia notare, è stata l’essenza che scorreva da me al mondo insieme alle mie lacrime, un tipo di pianto in cui vorrei vivere perennemente, il mondo ancora una volta mi ha fatto entrare nel suo battito caldo e vivo.
Io ringrazio di questo privilegio che torna, dell’evidenza di essere un accordo divino, di poter osservare mentre sono osservata, inglobata nei non confini, né di spazio né di tempo. Momenti che durano un attimo ma che sintetizzano ogni volta la consapevolezza e la percezione dell’immenso onore di essere parte della creazione, qualunque cosa accada.
1. L’universo fisico è una realizzazione dei miei pensieri.
2. Se i miei pensieri sono negativi, essi creano una realtà fisica negativa.
3. Se i miei pensieri sono perfetti, essi creano una realtà fisica di perfetto Amore.
4. Io sono al 100% responsabile nel creare il mio universo fisico come è.
5. Io sono al 100% responsabile di correggere i pensieri negativi che creano una realtà indesiderata.
6. Niente esiste al di fuori di me. Tutto esiste qui dentro me come pensiero nella mia mente.
Io vivo e godo qui e ora.
Questo bell’articolo si riassume perfettamente nel suo ultimo rigo: “Io vivo e godo qui e ora.”
Spesso, purtroppo, siamo invece degli abili rimandatori, specie in amore nel mio caso…
Renzo siamo qui per imparare, sennò saremmo in cielo a pizzicare la cetra 🙂 ! C’è sempre tempo per migliorare le nostre esistenze… ma non rimandiamo troppo, sarebbe uno spreco della gioia che è nostra per diritto divino. L’amore è l’azione primaria da mettere in atto. Agendo “come se” (…fosse l’amore a farlo), iniziando da qualsiasi parte del nostro vissuto, sarà automaticamente il qui e ora che ci darà gioia e corrispondenti esperienze immediate. ti abbraccio, con tanto amore!
Cara Silvia, bellissimo articolo. Riassume ciò che sperimento quando passaggio per i sentieri del bosco dietro casa mia. Sono sensazioni che non possono essere descritte ma solo sperimentate. Faccio queste passeggiate da parecchio tempo, parlo con la natura e la natura parla con me. Cerco di apprezzare ogni singola radice, rametto, sassolino, albero o foglia che sia e ciò mi restituisce un grande senso di pace interiore e unità con il tutto. Quando rientro a casa, sono fisicamente stanca ma la gioia, la felicità, l’amore e la pace che ho sperimentato danno al mio essere “patrizia” un’energia infinita. Consiglio a tutti di provare…. un abbraccio Patrzia Alhoa
Cara Patrizia… nulla… se non connessione totale di Amore con te, che è Tutto. Ti stra abbraccio anch’io!
complimenti per l articolo e per la descrizione