Io sono il mio Universo, Grazie!

Procediamo nella vita quasi senza renderci conto di vivere costantemente dei cicli fatti di nascite, morti e rinascite, tempo durante il quale cresciamo, ci stabilizziamo e ci azzeriamo per ricominciare la perenne, e sempre nuova, avventura del nostro adesso. Per quanto ci potrebbe non sembrare costantemente miglioriamo perchè nelle onde yinyang del nostro sviluppo, possiamo fare preziose esperienze e considerazioni, abbiamo illuminazioni, impariamo a conoscerci e ciò che è più grandioso è che non ripartiamo mai da un punto inferiore dal quale abbiamo scelto l’ultimo decollo.

Ma a volte cadiamo in buche talmente impreviste e non preventivate – magari proprio quando ci sembrava finalmente d’aver capito qualcosina, quando abbiamo avuto il coraggio di arrenderci nudi a noi e agli altri, quando davamo per certo di essere giunti in un punto di ‘stabilità’ interiore – che non riusciamo a capacitarci delle nostre reazioni inadeguate e spaventate. E paradossalmente più si è forti e allenati alla visione incondizionata più la cosa che ci fa male è risonante, inaspettata e destabilizzante.

Naturalmente per chi conosce Ho’oponopono praticare la pulizia col mantra è un aiuto incommensurabile e contemporaneamente, prima di passare a tutto ciò che sappiamo nel mentale – perchè se la piena consapevolezza fosse nei tre Sè non saremmo in questa buca, ossia il lasciar andare, il fluire, il “sia fatta la tua volontà” – potremmo tenere in considerazione momentanee vie di fuga da quella parte di noi immersa nella confusione, almeno finchè non riprendiamo quel minimo di padronanza su noi stessi e su ciò che abbiamo intorno. Mentre mandiamo Amore generico senza focalizzarci su nulla possiamo creare intenzionalmente uno spazio-cuscinetto in attesa di vedere come va a definirsi la situazione che non riusciamo nè a comprendere nè ad accettare.

Innanzi tutto possiamo imparare per l’ennesima volta a non lamentarci, a non raccontare e chiedere consigli spandendo energia inquinante per noi e per gli altri, perchè nessuno può veramente aiutarci se non noi stessi adesso. Adesso l’importante è non stare col pensiero su ciò che ci destabilizza, è un spreco di energia creativa che aumenterà solo il disagio e le nostre paure, diventando una valanga di emozioni e talvolta allucinazioni incontrollabili.

I momenti come questi hanno principalmente due vie, a noi la scelta. Una straordinaria occasione per occuparsi di sè e del proprio miglioramento è usare questa energia per incrementare quelle cose, quelle situazioni e quei dettagli lasciati in sospeso, che sono sempre tanti, che possano completare o quanto meno focalizzare il nostro potere creativo sulla nostra crescita e sul nostro perfezionamento, interiore ed esteriore.

Se siamo abituati ad essere un punto di riferimento (perchè ‘capita’ a molti di predicare bene – agli altri – e razzolare catastroficamente nei propri confronti) vediamo di sospendere il supporto che ci potrebbero richiedere e che ci piace tanto dispensare all’esterno.

Quindi stacchiamo dalle persone ‘bisognose’ che si sono abituate ad avere una nostra buona parola e la nostra attenzione, individui che ci attraiamo anche per sentirci ‘meglio’ e migliori, non siamo in grado ora di dare agli altri, potrebbe essere un aiuto non ‘pulito’, inquinato dal nostro temporaneo malessere. Non tutti i momenti sono uguali, a volte occuparsi degli altri può spostarci dalle nostre preoccupazioni ma solo noi possiamo sapere quale intento vogliamo portare avanti – e decidere come uscirne – e l’intenzione di un contatto profondo con noi stessi ADESSO è prioritario. In pratica quando è il nostro momento non usare surrogati per crescere è buona cosa.

“Mi stacco da tutto ciò che ora non è adeguato e coerente con me e mi apro all’Amore di me, Grazie!”

E a questo punto se l’amare e l’accogliere profondamente e col cuore il nodo del nostro ‘problema’ è oltre le nostre forze dobbiamo staccare il pensiero e, per quanto riusciamo, i contatti con le persone e le situazioni che ci provocano emozioni non desiderate: che sia il collega che ci sovrasta e ci condiziona, la ragazza che fa gli occhi dolci al nostro partner, il cliente intrattabile e incontentabile, la moglie che sembra distratta da altro, la nostra professione che non gira come vorremmo e quelle mille altre condizioni che ci mettono in un punto paralitico, rabbioso o tristemente impotente.

Ora è il momento di occuparci di noi con infinita tenerezza e attenzione come se fossimo soli al mondo. Ora è sacro dedicarci, con amorevole cura, nei confronti del nostro corpo, mente e spirito e mentre arginiamo i pensieri depotenzianti sarà un’ulteriore rinascita questo aver cura con tutti noi stessi di noi stessi. Con rispetto, comprensione e piena dedizione.

Nel tempo della creatività creiamo fluendo.

Permettiamoci di vedere quanto è sacro il nostro (nostro) tempo, il nostro spazio e la nostra esistenza, sforziamoci di vedere senza veli pietosi, senza ego, aspettative e dolori la nostra divinità che può risplendere sempre e comunque quando decidiamo di non essere condizionati da quelle situazioni da cui ci lasciamo (comunque volontariamente) inghiottire e gestire. Ti Amo, Mi Dispiace, Perdonami, Grazie.

Ricordiamoci anche che tutto quello che è per noi, per il nostro meglio non solo non scomparirà ma la sua eventuale trasformazione sarà foriera di ulteriori gioie, opportunità, prosperità e progresso. Ma ricordiamocelo nel vuoto fiducioso della non aspettativa

Quindi doniamoci tempo scegliendo di spostare le considerazioni più avanti quando saremo più calmi e meno coinvolti e decideremo il da farsi. O meglio ci sapremo reinserire con fiducia nel flusso principale, quello che ci dimostrerà perchè tutto ciò che accade è per giungere a una perfezione inimmaginata quando stiamo nel pantano delle nostre piccole e ‘inutili’ battaglie che fanno male solo a noi stessi.

Scelgo di vivere in quella zona dalla voce più profonda, ORA sto nella dimensione del sogno consapevole. GRAZIE!