La nostra esistenza, nell’arco di questo passaggio terrestre, è principalmente ricerca. Una ricerca continua, a volte faticosa, per comprendere “chi siamo”. Perchè la relazione più complessa e preziosa è sempre quella che riguarda noi stessi.
Quando “troviamo” un amore, un partner col quale condividere la nostra strada, oltre all’essere immersi nel desiderio e nella passione reciproca spesso lasciamo che il nostro “io” sia spezzato da emozioni che sono fuori dal vero stato di Amore. Ci lasciamo coinvolgere in sentimenti dolorosi come il possesso, la paura, il controllo, la gelosia emozioni che sono le peggiori manifestazioni dello stato che ci sembra far parte dell’amore.
Amore dovrebbe avere sempre il significato di Uno, solo “un Uno” centrato e in armonia con il sé e l’ambiente può essere unità con l’altro. Tutto è responsabilità personale e sta a noi stessi coltivare il nostro campo terrestre in comunione con le energie del Tutto, nei confronti nostri e di tutti. Incluso il partner con cui stiamo attraversando la Vita, che sia per un esperimento di crescita o per l’intera esistenza che ci è data.
Portiamo presenza e potere a noi stessi e diamone esempio a chi cammina con noi. Siamo molto più immensi e connessi di quanto la nostra mente in tempesta ci lasci vedere quando lasciamo spazio a energie depotenzianti.
La saggia Nonna Margarita Nunez, che ha il bellissimo nome della mia nonna paterna, è un esempio di leggerezza e gratitudine nell’adesso. E usa parole preziose sull’estrema semplicità di esistere il Tempo che abbiamo a disposizione. Solo commettendoci alla nostra natura, che è la Natura del Tutto, ci connettiamo automaticamente al Tutto.
Perchè tutto è Uno, l’Uno è Amore, pertanto Tutto è Amore.
Abuela Margarita Nunez:
“Quando desidero qualcosa lo chiedo a me”.
Nonna Margherita, guaritrice e guardiana della tradizione maya, é cresciuta con la sua bisnonna, che era guaritrice e faceva miracoli. Pratica e conosce i circoli di danza del sole, della terra, della luna, e la ricerca della visione. Appartiene al consiglio degli anziani indigeni e si dedica a seminare salute e conoscenza in cambio della gioia che le produce il farlo, perchè per mantenersi continua a coltivare la terra.
Quando viaggia in aereo e le assistenti di volo le danno un nuovo bicchiere di plastica, lei si afferra al primo: “No, ragazza, questo va a finire alla Madre Terra”. Sprizza saggezza e potere, é qualcosa che si percepisce nitidamente.
I suoi rituali, come gridare alla terra il nome del neonato, affinché riconosca e protegga il suo frutto, sono esplosioni di energia che fanno bene a chi é presente; e quando ti guarda negli occhi e ti dice che siamo sacri, si muove qualcosa di profondo.
Lei ci dice: Ho 71 anni. Sono nata in campagna, nello stato di Jalisco, Messico e vivo in montagna. Sono vedova, ho due figlie e due nipoti da parte delle mie figlie, però ne ho a migliaia con cui ho potuto imparare l’amore senza attaccamento. La nostra origine sono la madre Terra e il padre Sole. Sono venuta sulla terra per ricordare a voi ciò che c’è dentro ciascuno.’- Dove andiamo dopo questa vita?
– Oh, figlia mia, a divertirci. La morte non esiste. La morte è semplicemente lasciare il corpo fisico, se vuoi.
– Come se vuoi…?
-Te lo puoi portare via. Mia bisnonna era chichimeca (ndt: popolazioni seminomadi dell’America centro-sud, termine peggiorativo un po’ come i nostri zingari), sono cresciuta con lei fino ai 14 anni, era una donna prodigiosa, una guaritrice, magica, miracolosa. Ho imparato molto da lei.
– Ormai si nota che lei é una saggia, Nonna.
– Il potere del cosmo, della terra e del grande spirito é lì per tutti, basta prenderlo. Noi guaritori valorizziamo e amiamo molto i 4 elementi (fuoco, acqua, aria, terra), li chiamiamo nonni. Una volta ero in Spagna, accudivo a un fuoco e ci siamo messi a chiacchierare.
– Con chi?
– Con il fuoco. ‘Io sono in te’, mi disse. ‘Lo so già’, risposi. ‘Quando decidi di morire ritornerai allo spirito, perchè non ti porti il corpo?’ disse. ‘Come faccio?’ domandai – ‘Tutto il tuo corpo è pieno di fuoco e anche di spirito – mi disse – occupiamo il cento per cento dentro di te. L’aria sono i tuoi modi di pensare e ascendono se sei leggero. Di acqua abbiamo più dell’80% e sono i sentimenti ed evaporano. E terra siamo meno del 20%, cosa ti costa portarti via questo?”
– E perché vuoi il corpo?
– Ovvio, per godermela, perchè mantieni i 5 sensi e ormai non soffri di attaccamenti. Adesso sono qui con noi gli spiriti di mio marito e di mia figlia. Il morto più recente della mia famiglia è mio suocero, che se ne é andato a più di 90 anni. Tre mesi prima di morire decise il giorno. “Se me ne dimentico – ci disse – ricordatemelo”. Arrivò il giorno e glielo ricordammo. Si lavò, si mise vestiti nuovi e ci disse: “Ora me ne vado a riposare”. Si buttò sul letto e morì. Lo stesso vi posso raccontare di mia bisnonna, dei miei genitori, delle mie zie.
– E lei, nonna, come vuole morire?
– Come il mio maestro Martinez Paredes, un maya poderoso. Andò in montagna: “Al tramonto venite a prendere il mio corpo”. Lo si udì cantare tutto il giorno e quando andarono a cercarlo, la terra era piena di orme. Così voglio morire io, danzando e cantando. Sapete cosa ha fatto mio padre?
– Cosa ha fatto?
– Una settimana prima di morire andò a raccogliere i suoi passi. Percorse i luoghi che amava e visitò la gente che amava e si prese il lusso di salutare. La morte non é morte, é la paura che abbiamo del cambiamento. Mia figlia mi sta dicendo: “Parla di me” e perciò vi parlerò di lei.
– Anche sua figlia decise di morire?
– Sí. C’é molta gioventù che non può realizzarsi, e nessuno desidera vivere senza senso.
– Cosa vale la pena?
– Quando guardi gli occhi e lasci entrare l’altro in te e tu entri nell’altro e diventate uno. Questa relazione di amore é per sempre, lì non c’é noia. Dobbiamo capire che siamo esseri sacri, che la Terra è nostra madre e il Sole nostro padre. Fino a pochissimo tempo fa gli Huicholes (ndt: detti anche Wirrarika o Wixarika o Huichol, sono nativi americani della Sierra Madre Occidentale del Messico, adorano il cactus allucinogeno peyote) non accettavano contratti di proprietà della terra. Come sarei proprietario della madre Terra?’, dicevano. – Qui la terra si sfrutta, non si venera. – La felicità é tanto semplice! Consiste nel rispettare ciò che siamo, e siamo terra, cosmo e grande spirito. E quando parliamo della madre terra, parliamo anche della donna che deve occupare il suo posto di educatrice.
– Qual’é la missione della donna?
– Insegnare all’uomo ad amare. Quando avranno imparato, avranno un’altra maniera di comportarsi con la donna e con la madre terra. Dobbiamo vedere il nostro corpo come sacro e sapere che il sesso é un atto sacro, quello è il modo per renderlo dolce e ci riempie di senso. La vita arriva per mezzo di questo atto d’amore. Se banalizzi questo, cosa ti resta? Restituire il potere sacro alla sessualità cambia la nostra attitudine verso la vita. Quando la mente si unisce al cuore tutto é possibile.
Voglio dire qualcosa a tutto il mondo..
– …?
– Che possono usare il potere del Grande Spirito nel momento in cui lo vogliano. Quando capisci chi sei, i tuoi pensieri diventano realtà. Io, quando ho bisogno di qualcosa, lo chiedo a me stessa. E funziona.
Ci sono molti credenti che pregano Dio, e Dio non concede. Perché una cosa é chiedere l’elemosina e un’altra ordinare a se stessi, sapere cos’é ciò di cui hai bisogno. Molti credenti son diventati dipendenti, e lo spirito é totalmente libero; di questo bisogna convincersi. Ci hanno insegnato ad adorare immagini invece di adorare noi stessi e adorarci tra di noi. Senza sentirsi imbarazzati. Dobbiamo utilizzare la nostra ombra, essere più leggeri, affinare le capacità, capire. Allora é facile curare, esser telepatici e comunicare con gli altri, le piante, gli animali. Se decidi di vivere tutte le tue capacità per fare il bene, la vita é piacere.
– Da quando lo sa?
– Alcuni momenti prima di morire mia figlia mi disse: ‘Mamma, prendi la tua pipa sacra, devi condividere la tua saggezza e viaggerai molto. Non temere, io ti accompagnerò’. Io vidi con grande sorpresa come lei si incorporava al cosmo. Sperimentai che la morte non esiste. L’orizzonte si ampliò e le percezioni persero i limiti, per questo ora posso vederla e ascoltarla, lo crede possibile?
– Sí.
– I miei antenati hanno lasciato a noi nonni la custodia della conoscenza: ‘Verrà il giorno in cui si ritornerà a condividere in circoli aperti’. Credo che questo tempo é arrivato.
Intervista di Ima Sanchez per il quotidiano “La contra” di La Vanguardia
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