Il riconoscersi integri e riconoscere che si è composti da molte parti mi ha portato a unire, considerare, onorare, accettare, e finalmente ad amare, parti di me che non riuscivo a “inserire” in quella che credevo di essere.
Ho sempre considerato le cose materiali “futili” e non “degne” di essere desiderate e godute (pur usufruendone nella fortunata vita che ho avuto la gioia di vivere, ovvero della mia capacità di creare , “malgrado me stessa” poichè il mio inconscio è sempre stato molto più coraggioso ed intelligente di me!).
O meglio io mi sono sempre sentita a disagio di avere una parte di me che gioiva, sognava, desiderava, si voleva gustare i sogni, le cose belle, buone, le cose di lusso, la vita “glamourosa” e seducente e di potermi sentire con “leggerezza” altrettanto glamourosa e arrendermi ai miei – fattibili ed innocenti – desideri terreni.
Ero cupa, grave e oscura credendo di essere nella verità.
Sempre quella parte (insicura, tormentata, disallineata) dalla voce gentile ma implacabile, rigida e poco abituata a lasciarsi andare, mi ricordava di quanta sofferenza ci fosse al mondo, quanto bisogno e quanto dolore, e non ammetteva che io (cioè avendone sensi di colpa amari che mi facevano assaporare quello che vivevo col cuore stretto) potessi godere di tutto quello che la vita generosamente mi porgeva.
Non sempre, non ero così assoluta ma il mio tormento era costante. Avevo un qualcosa che mi rodeva dentro, qualcosa di interrotto, di incompleto. Una parte del mio tessuto, del mio dna, del liquido vitale che mi scorreva dentro ragionava allineato alla sofferenza, da sempre.
Indagare ogni mio pezzo era il mio viaggio preferito e sminuzzare ogni mio pensiero e ogni mio passo era quello che mi veniva più naturale e immediato. E mi ci crogiolavo perchè una parte di me aveva anche l’ardire di considerarmi superiore, sensibile e alla ricerca di quella verità ‘dura e pura’ spesso non vissuta dai molti che non vedevano oltre le apparenze di colorati ed inutili accessori (di qualsiasi tipo fossero). Questo era il mio pensiero.
FINAL’MENTE
Una svolta relativamente improvvisa e imprevista nella mia vita mi ha permesso di fare una serie di passi che sono diventati un sentiero, poi una strada infine il Percorso che mi ha consentito di tirare fuori il coraggio e la mia vera essenza liberandomi di pregiudizi e credenze che a migliaia di strati coprivano la mia vera natura.
Il dovermi rimettere in discussione (e a ricominciare a oltre quarant’anni) a seguito di una separazione (diventata divorzio), a lavorare “seriamente” come mai avevo fatto in vita mia, strutturando il mio tempo, la mia giornata, la mia vita alla “norma delle cose”, mi hanno aiutata a fare un salto quantico in me stessa e a riallinearmi con quella che era la mia natura reale troppo a lungo seppellita sotto gioghi di sensi di colpa e di idee punitive di quello che doveva essere l’esistenza terrena.
Il motivo principale di questa visione diciamo “errata”, ma in realtà condizionata e parziale, credo di aver capito sia stata dettata dalla mia (normale negli umani!) paura di non essere amata, che mi ha portato a guardare talmente in profondità (filosoficamente) da dimenticare la reale condizione che ha “senso” insieme alla Vita che vale davvero sempre l’esperienza di essere vissuta.
in pratica che
Amore Gratitudine e Gioia, e la ricerca del Benessere su ogni livello sono gli ingredienti e le mete di ogni vita integra, coraggiosa e piena.
Il costruire la nuova me con fiducia, sorpresa, gratitudine e un’innocenza pura, mi hanno regalato una nuova esistenza e una nuova visione che mai avrei sospettato potesse nascere dai miei geni senza speranze.
E ciò che ogni essere vivente deve cercare
per onorare il Dio in Sé e nel Tutto – che è sempre lo stesso Dio, che è poi in ogni “qualsiasi cosa che esiste” – e ogni cosa esiste proprio per aiutare tutti noi a capire questo e a comprendere che …DOBBIAMO Vivere davvero e non trascorrere l’esistenza a pensare come vivere meglio.
Detto ciò questo spazio sarà la mia tavola delle creazioni, in ogni piano e livello di esistenza.
Sarà il mio strumento per esprimere e focalizzare le mie priorità e le mie aspettative, le mie intenzioni, le mie intuizioni, le mie emozioni, i miei gusti e i miei desideri, i miei colori e il mio coraggio, le mie voglie e le mie ispirazioni, il mio carburante e le mie considerazioni, di ogni natura esse siano senza trascurare alcun pezzo, considerandomi integra e meravigliosa proprio perchè – grazie a Dio – finalmente ogni pezzo si è accordato all’altro, in una fusione di Amore come mai avevo sentito prima. Pertanto grazie all’Amore dell’Universo che mi ha raccontato di essere me!
BENVENUTO quindi a chi abbia voglia e desiderio di condividere gioia e buone creazioni, in quanto le visioni collettive si realizzano molto più velocemente con una forza più concentrata e potente, quella che consente di concretizzare sogni, priorità e richieste, che poi sono condensazioni fisiche di Amore Gratitudine e Gioia.
Silvia Paola